Carlo Pautasso

Intervista

Carlo Pautasso

Direttore Tecnico

Carlo Pautasso entra in ReeR nel 1996 come progettista elettronico, forte di un’esperienza decennale nel mondo dell’elettronica e della meccanica

Ha lavorato dapprima nei settori aeronautico e navale in ambito sia civile sia militare anche come consulente di progettazione. Ha visto ReeR crescere e diventare una delle aziende leader nel mondo della sicurezza industriale, quale è oggi.

Carlo Pautasso entra in ReeR nel 1996 come progettista elettronico, forte di un’esperienza decennale nel mondo dell’elettronica e della meccanica.  Ha visto ReeR crescere e diventare una delle aziende leader nel mondo della sicurezza industriale, quale è oggi.

Com’è composto il tuo team di lavoro e che competenze coinvolge?
Coordino un gruppo di 22 persone, che si occupa di tutti gli aspetti tecnici dei dispositivi prodotti. Alcuni di noi si occupano della documentazione relativa a progetti, produzione, manutenzione, istruzioni operative, montaggio e altro ancora. Altri disegnano i circuiti che poi saranno stampati. Alcuni ancora si dedicano alle attrezzature di collaudo nelle linee di produzione. C’è poi chi segue invece la parte meccanica dei progetti e la prime fasi della produzione. Altri ancora si occupano della validazione del software e dei firmware e di quanto riguarda più da vicino il funzionamento vero e proprio dei dispositivi. In questo compito sono chiamati anche a scoprire in quali modi possano guastarsi e a quali tipi di utilizzo l’utente possa sottoporli. Il tutto per far sì che in tutti i casi non venga minata la sicurezza dell’operatore e la funzionalità del macchinario a cui il dispositivo stesso sarà applicato. Nel team ci sono poi gli sviluppatori di firmware/software e i progettisti elettronici. In generale, la squadra è composta per lo più da ingegneri elettronici ma anche di informatici. Le competenze richieste sono certamente di tipo tecnico, oltreché normativo.

Che cosa cerchi in un tuo collaboratore?
Occorre una forma mentis adatta al tipo di lavoro che svolgiamo perché, come detto, occorre comprendere tutte le possibilità in cui un dispositivo potrà rompersi. Non si può poi prescindere dalla conoscenza delle norme che regolano il settore della sicurezza, perché tutti i dispositivi prodotti in ReeR devono essere certificati da enti terzi prima di essere immessi sul mercato. Anche per questo motivi la fase di sviluppo di ogni prodotto è un processo lungo, che occupa in media un anno e mezzo: barriere optoelettroniche e controllori devono essere sicuri, in caso di guasto non devono mettere a rischio l’operatore e devono essere estremamente affidabili. Sono requisiti da cui non si può prescindere.

La tua giornata lavorativa tipo come si svolge?
Solitamente cerco di arrivare al mattino presto, per avere la possibilità di portare avanti progetti su cui sono personalmente impegnato. La mia giornata più che altro è fatta di una lunga serie di condivisione di informazioni con il resto della squadra. Abbiamo riunioni programmate ma anche tanti momenti di confronto per pianificazione di progetti, soluzioni di problematiche, valutazione di modifiche da apportare e altro. Non ultimo, dialoghiamo anche con gli enti esterni certificatori. Diciamo che, nell’ufficio tecnico di ReeR, un open space di circa 400 mq, siamo sempre molto impegnati.

Con quali enti aziendali il tuo team si rapporta?
Sicuramente il nostro contatto principale è il reparto di produzione, in particolare i colleghi responsabili delle apparecchiature di prova. Collaboriamo anche con il reparto acquisti, il post-vendita, il controllo qualità e le vendite. Data la natura tecnica di ReeR, gran parte dell’azienda ruota attorno al reparto tecnico.

Quali sono i più attuali ambiti di ricerca nel settore della sicurezza e quali sono invece nello specifico gli ambiti di ricerca su cui state lavorando oggi in ReeR?
Uno dei filoni di ricerca, sia da noi sia in generale nel mondo della sicurezza industriale, è sicuramente verso lo sviluppo di prodotti “smart”, intendendo con questo termini la capacità di dialogare via wireless con dispositivi mobili come smartphone e tablet, mentre prima tutto avveniva via cavo. Un’altra delle sfide che il settore è chiamato ad affrontare è quindi quella relativa alla sicurezza del flusso dati in ambito industria 4.0. La complessità dei sistemi coinvolti in un ambiente di questo tipo è molto elevata. Di conseguenza, se siamo chiamati a sviluppare dispositivi wireless che andranno a operare in un ambiente caratterizzato da un’integrazione molto spinta, dobbiamo essere certi che mantengano i massimi livelli di sicurezza e affidabilità anche per le informazioni scambiate. Uno degli aspetti da tenere in considerazione è dunque quello della cybersecurity: i nostri prodotti devono essere a prova di hacker. Il dispositivo per la sicurezza non può rappresentare l’anello debole all’interno di un sistema informatico, minandone l’inviolabilità, questo per evitare ad esempio che un hacker possa indurre un blocco di una linea di produzione o creare qualsiasi altro tipo di problematica. I nostri dispositivi per la sicurezza devono essere anche informaticamente sicuri.

Come nasce un prodotto nuovo?
Nasce soprattutto da un’esigenza commerciale; quindi, da una richiesta che ci arriva dai nostri clienti e da chi necessita di un dispositivo di sicurezza tailor-made, che non trova sul mercato. Ed è anche in questo ciò che ReeR si distingue dai suoi competitor. Siamo un’azienda snella, sviluppiamo prodotti che siano i più semplici possibile da utilizzare, pur nella complessità delle loro funzioni. E anche su misura. Tant’è vero che alcune aziende del settore si rivolgono a noi per la produzione di dispositivi di sicurezza e poi li mettono in vendita con il loro marchi.

Il feedback dei clienti quanta rilevanza ha nel vostro lavoro?
È fondamentale. Proprio per questo il mio team è molto coinvolto nelle fasi iniziali di commercializzazione del dispositivo. Siamo noi i primi a richiedere il feedback dell’utente, ancor prima che vi sia l’immissione sul mercato. Siamo comunque sempre pronti a intervenire direttamente nel caso di problematiche di non semplice soluzione, anche recandoci dal cliente stesso

Qual è la differenza più evidente fra i prodotti creati da ReeR e quelli concorrenti?
In quasi trent’anni che sono in questa azienda, ho imparato che qualsiasi esigenza del cliente può essere risolta. “Sì può fare?”. La risposta è sempre “Sì”. Penso che sia soprattutto questa la vera differenza fra noi e i nostri concorrenti: il cliente finale è il nostro centro di gravità, lavoriamo per dare risposta alle sue necessità di sicurezza di apparati industriali, qualunque siano. Lo facciamo con prodotti di alta qualità, estremamente affidabili e di facile utilizzo. Questi elementi rappresentano un importante valore aggiunto nella nostra proposta commerciale e tecnologica.

Studiate i prodotti della concorrenza?
Il confronto con la concorrenza non può mancare ma, se in passato era più che altro l’aspetto hardware del dispositivo a generare interesse, oggi tutto ruota a livello di software, nei chip, negli algoritmi che regolano il funzionamento dei dispositivi. E sono elementi brevettati. Anche noi, naturalmente, ne abbiamo diversi.

Anche nel vostro settore esistono fenomeni di concorrenza sleale?
In certe aree geografiche del mondo, in particolare in Asia, purtroppo sì. Ci sono aziende che, come in ogni altro settore, immettono in commercio prodotti contraffatti o non certificati oppure validati da enti certificatori, potremmo dire, poco autorevoli.

Come creare dispositivi in compliance con le normative di numerosi Stati?
Si fa sempre riferimento alle normative internazionali. Nel nostro settore, le normative sono emesse solitamente in ambito europeo e poi riprese da altri Stati extra UE.

Nuove leve: è difficile trovare giovani talenti da inserire in azienda?Sì, è molto difficile trovare persone con le skill adeguate al nostro lavoro. Le dico che negli ultimi sei mesi abbiamo trovato una sola persona da inserire in organico. Diversi candidati, oltretutto, oggi chiedono di lavorare in full remote e questo è complicato per le nostre esigenze e per i flussi di lavoro in azienda. Speriamo che in futuro il panorama cambi e si evolva per il meglio. Per il momento siamo comunque alla ricerca di nuovi colleghi perché con l’espansione del business di ReeR, serviranno altre risorse. E quando saranno ultimati i nuovi uffici, attualmente in fase di allestimento, avremo uno spazio moderno e confortevole dove ospitare nuovo personale.

La sicurezza nell’ambiente di lavoro è irrinunciabile

I dispositivi di sicurezza per la protezione di macchine e impianti industriali ReeR sono progettati, ingegnerizzati e prodotti in Italia.
Le nostre soluzioni garantite dal Sistema Qualità, certificato dal TUV Italia secondo la norma ISO 9001:2008, offrono versatilità e sicurezza in ambiente di automazione a livello internazionale.
Seleziona la categoria e scopri nel dettaglio i nostri prodotti leader nel settore

Scopri di più